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per istruttori di Yoga
http://www.yogadinamico.ch/
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CONSEGNA ATTESTATI Corso Sanscrito 1 2014-15
31 maggio 2015 - Yoga Dinamico e Natural Wellness - Lugano CH
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CICLO DI SEMINARI a LUGANO (CH) - PERCORSO DI STUDIO
Il principio di base dello Shivaismo del Kashmir è che solo la coscienza è reale, e ciò che non è la coscienza non ha una realtà propria ma è contingente a causa di ciò che è l'espressione della coscienza. È nel contesto di questo pensiero che lo Shivaismo del Kashmir ha sviluppato la filosofia della non-dualità (advaita) trascendente, teisticamente orientata a sostenere che l'Assoluto non è nient'altro che il nucleo di se stessi. È questo sé come assoluto che si esprime nel e attraverso l'universo, vale a dire che i fenomeni non sono che apparenze di coscienza. Dal momento che tutto è contenuto nella coscienza non c'è nulla di diverso dalla coscienza. In questo modo si stabilisce una forma di non-dualismo che è logico ed esperienziale .

TANTRA - La filosofia dello Śivaismo del Kashmir
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Come in virtù della convinzione di essere Garuḍa il
veleno si autodistrugge, così [si autodistrugge] il karman grazie alla
convinzione esente da dubbi di essere Bhairava.
(Abhinavagupta, Tantrāloka XXXVII 12b - 13a)
(Abhinavagupta, Tantrāloka XXXVII 12b - 13a)

Lo Śivaismo del Kaśmīr e il Il Tantrismo
I filosofi kashmiri offrono all'umanità una nuova visione metafisica, più evoluta e superiore alle precedenti. Fino all’VIII secolo, l’universo spirituale indiano era prima di tutto vedico-brahmanico fondato sul sacrificio e poi buddhista anātmico, basato sull’insostanzialità della realtà. Inoltre, mentre il punto di vista del Saṁkhya era dualista e quello Yogico del tutto mentale, il Vedānta proponeva un advaita riferito alla conoscenza esperita nella rinuncia. Lo Śivaismo del Kashmir introduce il concetto di Trascendenza Assoluta, cioè l’esistenza di un Soggetto unico che tutto pervade e nel contempo esiste al di là dei singoli individui conoscenti e desideranti, pur manifestandosi con essi. Questa Realtà è al di sopra di ogni altra, è assoluta (anuttara-ānanda-svātantrya-spanda-icchā-jñāna-kriyā-prakāśa-vimarśa), ed è quindi identificabile con il divino che appare come Śiva con la sua controparte femminile: la dea Śakti (Potenza-Energia). Anche nella scuola dualista dello Śaivasiddhānta, si parlava di Śiva come Coscienza, benché considerata distinta dalle coscienze dei singoli. L’originalità dell’advaita Trika sta nell’aver considerato l’un-ità della Coscienza, dando così un orientamento decisamente monistico idealista alla sua visione. Altro notevole contributo per il sādhaka è il concetto di “riconoscimento” (pratyabhijñā), riferito a questa identità della Coscienza universale con quella individuale, erroneamente considerata separata per l’ignoranza della mente separativa.
La Realtà dunque è non-duale, unità senza un secondo – puro aham, essenziata da anuttara e prakāśa.
La Realtà è Coscienza che si manifesta come molteplicità a partire da ānanda e vimarśa.
La Coscienza è Śiva. Tutto è Śiva. La realtà è cosciente. Nulla esiste fuori dalla Coscienza di Śiva.
La Śakti è il riverbero femminile e la potenza di Śiva, la Dea è l’energia onnipervadente, spanda: la divina vibrazione.
Il tantrika per mezzo della pratyabhijñā entra nella dimensione dell’unità nella differenziazione.
Squarciato il velo di māyā e di ajñāna, la sua natura è svātantrya, icchā, jñāna, kriyā.
Praticando la sādhanā prima e utilizzando i mezzi di liberazione, gli upāya, (apri la dispensa), consegue il mokṣa in vita.
Lo Śivaismo del Kashmir, spiega che la realtà è intesa come una sola, e che la realtà è il Signore Śiva. La sua natura è la pura Coscienza che si manifesta in tutte le cose. Come una luce che risplende e illumina tutto, la luce della Coscienza brilla, illuminando le propria infinite manifestazioni. Questo splendore del Signore Śiva è eterno, senza fine, indiviso e in tutti i modi incondizionato. Ciò che viviamo nell’esperienza nella nostra vita quotidiana, in ogni momento, fa parte di quella immensa Coscienza. Egli brilla, si manifesta ed è tutto e tutti, tutto ciò che accade nella nostra vita, così come i mezzi con cui noi percepiamo la realtà.
L’essenza di tutta la dottrina è che tutto quello che facciamo per il nostro sviluppo spirituale è in definitiva per ottenere il riconoscimento che c’è solo quella realtà, ed è ciò che siamo: siamo il Signore Śiva che splende e si manifesta come tutti gli oggetti di conoscenza.
Ciò che i Tantra insegnavano era molto in sintonia con quello che si potrebbe aspirare a sperimentare nella propria vita. E il modo in cui è stato espresso tutto ciò è meravigliosamente bello. [i termini in Sanscrito sono tradotti nel Glossario minimo allegato alla dispensa]
I filosofi kashmiri offrono all'umanità una nuova visione metafisica, più evoluta e superiore alle precedenti. Fino all’VIII secolo, l’universo spirituale indiano era prima di tutto vedico-brahmanico fondato sul sacrificio e poi buddhista anātmico, basato sull’insostanzialità della realtà. Inoltre, mentre il punto di vista del Saṁkhya era dualista e quello Yogico del tutto mentale, il Vedānta proponeva un advaita riferito alla conoscenza esperita nella rinuncia. Lo Śivaismo del Kashmir introduce il concetto di Trascendenza Assoluta, cioè l’esistenza di un Soggetto unico che tutto pervade e nel contempo esiste al di là dei singoli individui conoscenti e desideranti, pur manifestandosi con essi. Questa Realtà è al di sopra di ogni altra, è assoluta (anuttara-ānanda-svātantrya-spanda-icchā-jñāna-kriyā-prakāśa-vimarśa), ed è quindi identificabile con il divino che appare come Śiva con la sua controparte femminile: la dea Śakti (Potenza-Energia). Anche nella scuola dualista dello Śaivasiddhānta, si parlava di Śiva come Coscienza, benché considerata distinta dalle coscienze dei singoli. L’originalità dell’advaita Trika sta nell’aver considerato l’un-ità della Coscienza, dando così un orientamento decisamente monistico idealista alla sua visione. Altro notevole contributo per il sādhaka è il concetto di “riconoscimento” (pratyabhijñā), riferito a questa identità della Coscienza universale con quella individuale, erroneamente considerata separata per l’ignoranza della mente separativa.
La Realtà dunque è non-duale, unità senza un secondo – puro aham, essenziata da anuttara e prakāśa.
La Realtà è Coscienza che si manifesta come molteplicità a partire da ānanda e vimarśa.
La Coscienza è Śiva. Tutto è Śiva. La realtà è cosciente. Nulla esiste fuori dalla Coscienza di Śiva.
La Śakti è il riverbero femminile e la potenza di Śiva, la Dea è l’energia onnipervadente, spanda: la divina vibrazione.
Il tantrika per mezzo della pratyabhijñā entra nella dimensione dell’unità nella differenziazione.
Squarciato il velo di māyā e di ajñāna, la sua natura è svātantrya, icchā, jñāna, kriyā.
Praticando la sādhanā prima e utilizzando i mezzi di liberazione, gli upāya, (apri la dispensa), consegue il mokṣa in vita.
Lo Śivaismo del Kashmir, spiega che la realtà è intesa come una sola, e che la realtà è il Signore Śiva. La sua natura è la pura Coscienza che si manifesta in tutte le cose. Come una luce che risplende e illumina tutto, la luce della Coscienza brilla, illuminando le propria infinite manifestazioni. Questo splendore del Signore Śiva è eterno, senza fine, indiviso e in tutti i modi incondizionato. Ciò che viviamo nell’esperienza nella nostra vita quotidiana, in ogni momento, fa parte di quella immensa Coscienza. Egli brilla, si manifesta ed è tutto e tutti, tutto ciò che accade nella nostra vita, così come i mezzi con cui noi percepiamo la realtà.
L’essenza di tutta la dottrina è che tutto quello che facciamo per il nostro sviluppo spirituale è in definitiva per ottenere il riconoscimento che c’è solo quella realtà, ed è ciò che siamo: siamo il Signore Śiva che splende e si manifesta come tutti gli oggetti di conoscenza.
Ciò che i Tantra insegnavano era molto in sintonia con quello che si potrebbe aspirare a sperimentare nella propria vita. E il modo in cui è stato espresso tutto ciò è meravigliosamente bello. [i termini in Sanscrito sono tradotti nel Glossario minimo allegato alla dispensa]
Curriculum: Pūrṇānanda Zanoni...

Ricercatore della Tradizione eterna non duale: il Trika di Abhinavagupta
Traduttore del testo: TANTRA - Lo Śivaismo del Kaśmīr di Kamalakar Mishra
per la Laksmi Edizioni di Savona (2012)
Traduttore del testo: TANTRA - Lo Śivaismo del Kaśmīr di Kamalakar Mishra
per la Laksmi Edizioni di Savona (2012)
TANTRA - Lo Śivaismo
del Kaśmīr

di Kamalakar Mishra
edito da Laksmi Edizioni - Savona 2012
tradotto e curato da Purnananda Zanoni
Un testo che non è solo informativo e formativo, ma è soprattutto trasformativo. Tutte le domande di senso dell'esistenza umana trovano una risposta, non secondo lo sterile dogmatismo di una religione, ma facendo (ri)affiorare la naturale religiosità presente nell'intima coscienza di ogni sincero ricercatore della Verità.
edito da Laksmi Edizioni - Savona 2012
tradotto e curato da Purnananda Zanoni
Un testo che non è solo informativo e formativo, ma è soprattutto trasformativo. Tutte le domande di senso dell'esistenza umana trovano una risposta, non secondo lo sterile dogmatismo di una religione, ma facendo (ri)affiorare la naturale religiosità presente nell'intima coscienza di ogni sincero ricercatore della Verità.
ERRATA CORRIGE
pag. 15 riga 16: principale → principiale
pag. 39 riga 24: qualcun → qualcuno
pag. 40 riga 10: naturalmente. → naturalmente (togliere il puntino)
pag. 74 riga 29: dopo “i Grammatici” togliere “la virgola” e la parola “che”
pag. 86 riga 11: a infinitum → ad infinitum
pag. 93 riga 21: acquisito → acquisita
pag. 118 riga 25: a infinitum → ad infinitum
pag. 165 riga 19: ānanda è → ānanda e
pag. 285 riga 5: analizzata → analizzato
pag. 15 riga 16: principale → principiale
pag. 39 riga 24: qualcun → qualcuno
pag. 40 riga 10: naturalmente. → naturalmente (togliere il puntino)
pag. 74 riga 29: dopo “i Grammatici” togliere “la virgola” e la parola “che”
pag. 86 riga 11: a infinitum → ad infinitum
pag. 93 riga 21: acquisito → acquisita
pag. 118 riga 25: a infinitum → ad infinitum
pag. 165 riga 19: ānanda è → ānanda e
pag. 285 riga 5: analizzata → analizzato
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Links
Prof. Michel Angot

Sanscritista autore, docente,
tiene corsi di sanscrito e su scritture sacre indiane
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Il Baco da Seta

Rivista di cultura e società di Sona (Verona)